U giurnu e a nöte
i se dan a man
au lampescü.
Nisciün gh’abada,
a cursa cu’ u tempu
a n’inlürbisce.
A ciairù du giurnu
a se mes-cia cian cianìn
au cübun da seira.
A natüra a ne mustra
u camìn,
ma nu vuremu gardà.
U lampescü
tra a vita e a morte
u ne porta alogni.
Pia Viale - Dialetto di Vallebona
Poesia vincitrice del Premio Marisa Amalberti a U Giacuré 2015
"Il tentativo di
richiamare l’uomo alla contemplazione è evocato nel momento che corrisponde al crepuscolo.
Il passaggio tra la luce che si affievolisce e l’oscurità è inteso nel
componimento come fenomeno naturale, ma la paura della morte non lascia spazio
alla riflessione. Il pensiero del crepuscolo della vita è sublimato dal senso
di infinito".
CREPUSCOLO
Il giorno e la notte
si danno
la mano
al crepuscolo.
Nessuno ci fa
caso,
la corsa col tempo
ci acceca.
Il chiarore del giorno
si mischia pian pianino
con l’oscurità
della sera.
La natura ci mostra il cammino,
ma non vogliamo guardare.
Il
crepuscolo
tra la vita e la morte
ci
porta lontano.
1 commento:
Grande Pia, bellissima.
Brava. Peccato per me che quest'anno ho mancato l'evento :(
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