martedì 4 agosto 2015

LAMPESCÜ di Pia Viale



U giurnu e a nöte
i se dan a man
au lampescü.
Nisciün gh’abada,
a cursa cu’ u tempu
a n’inlürbisce.
A ciairù du giurnu
a se mes-cia cian cianìn
au cübun da seira.
A natüra a ne mustra
u camìn,
ma nu vuremu gardà.
U lampescü
tra a vita e a morte
u ne porta alogni.


Pia Viale - Dialetto di Vallebona
Poesia vincitrice del Premio Marisa Amalberti a U Giacuré 2015
"Il tentativo di richiamare l’uomo alla contemplazione è evocato nel momento che corrisponde al crepuscolo. Il passaggio tra la luce che si affievolisce e l’oscurità è inteso nel componimento come fenomeno naturale, ma la paura della morte non lascia spazio alla riflessione. Il pensiero del crepuscolo della vita è sublimato dal senso di infinito".


CREPUSCOLO

Il giorno e la notte
si danno la mano  
al crepuscolo.
Nessuno ci fa caso, 
la corsa col tempo 
ci acceca. 
Il chiarore del giorno  
si mischia pian pianino 
con l’oscurità della sera. 
La natura ci mostra il cammino, 
ma non vogliamo guardare. 
Il crepuscolo  
tra la vita e la morte
ci porta lontano.

1 commento:

MarLor_58 ha detto...

Grande Pia, bellissima.
Brava. Peccato per me che quest'anno ho mancato l'evento :(