giovedì 4 giugno 2020
PASTA CONDITA O PASTA LIEVITATA
venerdì 23 luglio 2010
Donazione della Pro Loco di Vallebona al Pronto Soccorso di Bordighera
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lunedì 19 luglio 2010
La Vecchia Distilleria


Per noi ex produttori quel profumo è inevitabilemnte un viaggio a ritroso nel tempo...
sabato 10 luglio 2010
Meglio un giorno da leoni...
Il concorso, motore della manifestazione, è stato presto abbandonato e, grazie ad un incaricato pagato dal comune per curare l'immagine del paese, sono state individuate e realizzate altre idee per questa esposizione.
In effetti l'Ape si è sempre prestata benissimo al ruolo, anche se dopo tre edizioni rischia di cadere nella monotonia e nella ripetitività, come i concorsi floreali, del resto, perchè, nonostante la bellezza che essi esprimono, a lungo andare, stufano.
La pubblicità è l'anima del commercio e grazie al cielo questa manifestazione non si priva di nulla: da settimane le affissioni locali sono monopolizzate e anche sulla costa non ci sono dubbi sull'imminente vetrina delle Ape in festa a Vallebona.
Quanto costi il tutto non s'ha da sapere, ma non è difficile immaginarlo.

Un bel limite all'attività dell'Associazione, che per i legami coltivati con alcune associazioni dei dintorni, quali Gli Amici di Francesco Biamonti, e le conoscenze acquisite soprattutto nel mondo dei letterati, ce ne sarebbe di che eleggere Vallebona nell'olimpo della cultura, solo che esistesse una stanza adeguata per accogliere presentazioni di libri, incontri culturali e mostre d'arte di largo richiamo.
Ma la cultura non fa testo. Anzi, a volte è un problema se alle amministrazioni viene chiesto di apporre delle tabelle inerenti gli studi di astronomia di Gian Domenico Cassini e casualmente non fanno pendent con l'architettura del paese...
E allora è meglio spendere un bel gruzzolo per un giorno da leoni ad uso e consumo dei convenuti, per rimediare un pò di complimenti per la "raffinatezza" organizzativa e riuscire magari a vendere un appartamento a chi si "innamora" di questa Vallebona così ben vestita a festa, invece che vivere cento giorni da pecore cercando di trasmettere valori che il tempo saprebbe conservare come preziosa costruzione di un'identità riconosciuta e riconoscibile.
Specchio dei tempi.
lunedì 28 giugno 2010
Ma cosa c'è di più bello...

Articolo di L. D. pubblicato su bordighera.net
lunedì 21 giugno 2010
Figli e figliastri

Durante le ultime due estati, il servizio di ristorazione era effettuato sulla piazza antistante il locale ed era letteralmente un piacere cenare all'aperto, tra il via vai della gente e la vita che animava la piazza, che spesso nei paesi rischia di essere quasi sempre semideserta, soprattutto a Vallebona, dato che è scarsamente illuminata, per non dire espressamente "buia".
Ma quest'anno le cose sono andate ancora peggio. Alla richiesta di concessione del suolo pubblico da parte dei gestori è stato risposto "picche": niente ristorazione sulla pubblica piazza, tanto meno nello spazio che a Natale è riservato al fògu du bambin, in quanto "monumento". Se vogliono, possono ristrutturare il dehors, cosa che con le normative vigenti implicherebbe un investimento esosissimo e, con la stagione alle porte, sarebbe impensabile realizzarlo in tempo utile.
Eh sì, è facile fare figli e figliastri quando si gestisce il potere; più che altro è facile quando non si tengono in considerazione determinati fattori e vien più comodo bocciare, tanto "chissenefrega se questi qui se ne vanno in merda".
Quattordici anni di attività nel centro storico, collaborazioni alle attività sociali senza fiatare, sottomissione a qualsiasi ordinanza e per premio una bella bocciatura alla concessione di servire le pizze sulla piazza.
E pensare che è stata organizzata una rassegna di tre serate di "Musica in piazza" da svolgersi nelle domeniche di agosto proprio perchè ci sarebbe stata la presenza dei clienti della pizzeria in qualità di pubblico...
Ad essere troppo buoni ci si rimette e questa ne è una dimostrazione.
Da ultimo, la Festa della musica di stasera: 3 gruppi a suonare in rispettivi punti del paese, ma sulla piazza Marconi, la piazza de "U Carugiu", il vuoto e il buio: i figliastri non meritano proprio nulla.
lunedì 17 maggio 2010
La vergogna

Lo spazio da sempre denominato "campo sportivo" era costituito da una ampia fascia ricoperta di erba verde e di forma irregolare in cui si sono recate a giocare intere generazioni di bambini, cullando il sogno che, prima o poi, il comune avrebbe realizzato una struttura sportiva degna di questo nome. Iniziarono i lavori negli anni Settanta, anche se Vallebona risultava essere davvero l'ultima, visto che gli altri peasi del circondario ne erano dotati e svolgevano costantemente tornei estivi di calcio con grande partecipazione ed entusiasmo di giocatori e pubblico.

Iniziano quei lavori scellerati che devastano subito l'angolo più bello del posto, quello con gli ulivi da cui si poteva ricavare un piccolo anfiteatro come a Ospedaletti o a Cap d'Ail, e inizia a franare il terreno: lo sanno solo loro, gli "eletti", cosa avranno dovuto spendere per rimediare il danno.



La folta presenza di erbe infestanti in basso nasconde abbondantemente il muro sociale e il palco per le orchestre continua ad essere sempre lo stesso, con i suoi tubolari Innocenti, pagliassui, ondulux verde (a basso impatto ambientale) e moquettes di recupero, stile Terzo Mondo.


Il faro che illumina l'area delle cassiere della Pro Loco, all'inizio dell'estate 2009, aveva una lampada bruciata, proprio quella che doveva illuminare la zona delle casse: per 10 sabati mi sono portata un abat-jour da casa per non rimanere al buio.
La famiglia Taggiasco, nel 2007, ha erogato altri € 62.500 che senz'altro sono finiti per costruire il palazzetto nell'ansa della diga e che probabilmente non saranno bastati, per cui l'ultimazione dei lavori necessiterà di altri decenni.
Narciso Taggiasco ha assistito all'inaugurazione in pompa magna della prima tranche di lavori e se ne è morto amareggiato per l'incuranza amministrativa nei confronti del suo gesto. Per nove mesi, prima della sua dipartita, svariati metri cubi di macerie sono rimasti depositati all'interno dell'acquitrino impedendo in ogni modo sia il parcheggio delle autovetture durante l'estate, sia il gioco del pallone. Sono state tolte una settimana dopo il funerale.
Un paese di 1.200 abitanti ha ricevuto poco meno di mezzo miliardo di vecchie lire per ultimare un'area sportivo-ricreativa e in 15 anni siamo ridotti a questa vergogna.
E pensare che le supreme autorità di Vallebona hanno giardini privati di tutto rispetto, nei quali, anzi, non nasce mai neanche un filo d'erba; inoltre vantano la necessità di elevare il popolo a canoni di bon ton... Da che pulpito viene la predica!
mercoledì 5 maggio 2010
Quelli erano uomini

del 30 marzo 1894
(clicca l'immagine, ingrandisci e leggi)
Oltre cent'anni fa si procedeva con questo rispetto per invitare una persona e proporle una candidatura alle elezioni amministrative. L'anno scorso, invece, a Vallebona, la persona che necessitava dello stesso trattamento e che casualmente ha le stesse iniziali di Giuseppe Canepa, si è vista esclusa proprio dalla riunione che doveva conferirgli la pole position nella lista, arrecandogli un'offesa indelebile.
Quelli erano uomini, questi di adesso giudicate voi.
venerdì 30 aprile 2010
Senza storia

I ruoli istituzionali richiedono presenza e partecipazione, anche se a Vallebona la massima autorità ha confuso il luogo di celebrazione: spendere una riflessione in chiesa è inopportuno, visto che c'è un monumento alla Resistenza che solo in questo giorno dell'anno raduna attorno a sè chi non dimentica. Ma non basta: la stessa autorità ha chiesto alla Banda musicale se per cortesia avesse potuto evitare di suonare gli inni abituali, soprattutto quelli di partito. La tradizione vuole che si intoni l'inno di Mameli e Bella Ciao, che a quanto mi risulta non sono nessuno dei due dei brani di partito, a meno che ci si sia dimenticati della storia studiata in quinta elementare.
Dice Wikipedia: "Bella ciao è una canzone popolare cantata dai simpatizzanti del movimento partigiano italiano (Resistenza) durante la seconda guerra mondiale, che combattevano contro le truppe fasciste e naziste. La musica, di un autore sconosciuto, viene fatta risalire alla melodia di un canto ottocentesco delle mondine padane, con influenze di altri canti come "Fior di tomba" e "Picchia picchia la porticella". Una seconda derivazione fa retrodatare le radici della canzone ad una ballata francese del Cinquecento che seppur mutata leggermente ad ogni passaggio geografico, sarebbe stata assorbita dapprima nella tradizione piemontese con il titolo di La daré d'côla môntagna, poi in quella trentina con il titolo di Il fiore di Teresina, poi in quella veneta con il titolo Stamattina mi sono alzata, successivamente nei canti delle mondariso e infine in quelli dei partigiani
Bella ciao sta al 25 aprile come il Piave sta al 4 novembre: per fortuna non sono ancora stati sostituiti con Meno male che Silvio c'è.
mercoledì 28 aprile 2010
Cenerentola

Banda Musicale di Vallebona € 3.000
Pro Loco Vallebona € 1.500
Parrocchia di Vallebona € 800
Ass. Cult A Cria € 300
Non è una novità: sono già alcuni anni che la Cria è diventata, per l'amministrazione comunale, la Cenerentola di turno.
Ci sarebbe molto da scrivere, ma mi limiterò a dire, cosa peraltro risaputa, che la cultura è quella che fa più fatica ad avere introiti. Ciò nonostante, da quando l'Associazione è stata fondata, non è mai venuta meno alla pubblicazione del calendario a sfondo storico (12 edizioni), nè alla rassegna di poesia dialettale e musica in piazza "Vallebona ospita u Giacuré" (12 edizioni). Ha allestito una Biblioteca e organizzato almeno una serata di musica d'autore durante l'estate. Vi chiederete come ciò è stato possibile, visto che il Comune da alcuni anni è l'unica fonte di finanziamento: ve lo spiego.
Il calendario solitamente non riesce a coprire i costi con le vendite; il Giacurè necessita di tutti i 300 € del contributo; la serata di musica d'autore è finanziata dalla Pro Loco, presso la quale la Presidente della Cria ed io prestiamo servizio come cassiere per ben 12 serate all'anno, quasi tutti i sabati dell'estate. Io ho sempre rinunciato alla quota cui tutti i lavoranti avrebbero diritto per il viaggio che la Pro Loco organizza a fine stagione e, a volte, anche la Presidente, al fine di ottenere la sponsorizzazione della serata musicale.
Ci sono ancora dei residui minimi degli anni passati in cui anche la Provincia ci degnava di contributo, ma più che altro siamo riusciti a sopravvivvere in questi ultimi tre anni perchè la sottoscritta ha lasciato all'Associazione € 1.500 provenienti dalla sponsorizzazione del libro da lei scritto, ovvero "Un viaggio chiamato ginestra".
Tuttavia sono sicura che non appena decollerà l'altra branca della cultura locale, quella legata alla biblioteca di cui parlai qui, vista l'attuale adesione di alcuni membri dell'amministrazione, i soldi per finanziarla si troveranno subito!
Che non si conosca ancora bene il concetto di super partes?!?
sabato 10 aprile 2010
Gli alberi sono alti...
(foto di Marco Lorenzi)
Mio malgrado, però, devo constatare che spesso mancano sia l'uno, sia l'altra. Nel corso degli ultimi decenni le pubbliche amministrazioni, anche nei piccoli paesi, hanno realizzato spazi in cui impiantare delle specie botaniche, il più delle volte ricorrendo a siepi e piccoli arbusti che sono risultati essere poco gradevoli allo sguardo e affatto funzionali. Insomma, un'altra questione di forma e sostanza che non collimano.
Esemplare invece è stato il comportamento che hanno assunto in passato i governanti e i bambini in occasione della Festa degli alberi: piante longeve, di alto fusto, a foglia caduca per permettere al sole di scaldare e illuminare d'inverno e di beneficiare dell'ombra d'estate. Hanno speso pochi soldi, la manutenzione era ridotta alla raccolta delle foglie in autunno e alla potatura in primavera: 2 interventi e tutto sempre in ordine, compresa la funzione svolta dalle piante.
Ora invece i pochi ritagli di terra destinati ad accogliere il verde sono stati "riempiti" di piante che: non ombreggiano, ci nascono infestanti in ogni periodo, sono invasi da feci animali e spazzature umane gettate incivilmente, necessitano di manutenzione e annaffiature e fanno anche poca figura.
Gli alberi destinati a diventare grandi, come i tigli, i platani, gli ippocastani, le palme, i pini marittimi e quant'altro dovrebbero essere i veri protagonisti, perchè danno molto e non chiedono nulla, ma pare che non sfiorino minimamente il pensiero di chi decide e spende.
Niente panchine sotto gli alberi che non ci sono, niente accoglienza, solo un tentativo di trompe l'oeil che anche dal punto di vista estetico spesso offende.
Gli ulivi? No, grazie. Il loro habitat sono gli uliveti, non gli asfalti.
A Vallebona le cose stanno esattamente così.
mercoledì 31 marzo 2010
Vedo, sento e NON parlo

E' ciò che mi tocca constatare in virtù di questo blog, che è nato come finestra di dialogo, che è costantemente visitato dato che il contatore registra il numero di quanti vengono a leggerlo, ma che non riceve "commenti", se non un sommesso chiacchiericcio dietro le quinte tra coloro che si sentono punti nel vivo. Tanto meno c'è da aspettarsi un confronto diretto tra la sottoscritta e chi avesse qualcosa da dire, visto che ci si incontra ogni giorno fisicamente nella nostra piccola realtà.
Il linguaggio, spesso provocatorio, ha proprio lo scopo di sollecitare sia il dialogo, sia il confronto, naturalmente a scopo costruttivo.
Benchè io consideri Facebook "un cazzeggiare", devo riconoscergli il merito di aver indotto molte persone a misurarsi con la rete, a prendervi dimestichezza: goodvalley è stato il primo blog del paese e u paìse il secondo, gestiti dalla stessa persona, che sarei io, ma nessun altro, a quanto mi risulta, ha creato un altro blog, dimostrando di non voler cogliere l'opportunità di comunicazione che offre gratuitamente la rete.
Seguo quasi quotidianamente il giornale, pagina dell'Amministrazione Comunale che si può leggere sul sito www.vallebona.info, come da link che potete trovare sul banner qui a fianco, ma è quasi sempre "vuoto", riporta notizie molto sporadicamente e di interesse relativo.
Insomma, nell'era della comunicazione senza limiti ed in tempo reale, a Vallebona siamo disinformati quanto basta a non conoscere nulla di ciò che accade, ammesso che accada qualcosa...
domenica 28 marzo 2010
La bottega del Cà Do' di Tamara

E' stato bello veder riaprire le porte di quella che un tempo fu la merceria di Celestina e di Yvette e che, nei paesi, come tanti altri piccoli negozi, fu costretto alla chiusura.
Tamara, così dolce e sorridente, ha osato sfidare una realtà assai incerta: a Vallebona si potrebbe tentare di ridare impulso a piccole realtà commerciali, ma sarebbe opportuno dialogare e confrontarsi al fine di vagliare idee e proposte, cosa che non sembra molto avvertita. Io ci avevo provato col blog, esattamente qui, però la cosa ha avuto ben poca considerazione, per non dire nulla.
Invece è tempo che se ne parli, che si provi a pensare insieme a che cosa si può fare, perchè sicuramente qualcosa si può fare, anche se la mia proposta poteva sembrare ambiziosa: esponendo delle idee prima o poi qualcosa di proficuo può saltare fuori.
Penso che questo compito dovrebbe essere competenza dell'Amministrazione Comunale che sta "guidando" il paese, ma ho la sensazione che ci stiamo trovando su di un "pullman" con il freno a mano ben tirato.
"Brava Tamara, che hai il coraggio di provarci e nel farti tanti auguri cercherò di essere collaborativa, soprattutto con le piccole produzioni dell'Associazione culturale A Cria".
venerdì 19 febbraio 2010
Del consorzio e della mia contraddizione

Su questo blog, invece intendo esprimere una contraddizione che sto vivendo nel mio contesto di vita sociale nel paese di Vallebona, visto che il libro mette in risalto il valore dell'associazionismo, della cooperazione e di qualsiasi altra forma di aggregazione, tra cui i consorzi.
Premetto che sono "da sempre" una sostenitrice e fautrice di tali forme di vita sociale, perchè ci credo e le reputo vantaggiose: uniti si vince.
Circa 15 anni fa, in seguito a più riunioni tenutesi nella sala consiliare del Comune di Vallebona, alcuni rappresentanti dei consorzi delle strade interpoderali, un folto numeri di utenti e l'amministrazione comunale (più o meno la stessa da allora), convenirono di porre dei limiti ai mezzi di portata transitanti su tali strade: la maggior parte di esse erano state costruite "a braccia" con muri a secco a valle e con manti di cemento assai rigidi e quindi inclini a "spezzarsi" a seconda dei pesi che dovevano reggere.
Pressochè all'unanimità venne stabilito di porre il limite al trasporto di 2 metri cubi di portata, regola che, nel corso degli anni, è stata ben poche volte infranta.
Nel 2006 l'alluvione che colpì il nostro territorio arrecò ingenti danni, tra cui crolli di muri e di un ponte. I lavori durarono ovviamente alcuni mesi, durante i quali le ditte passarono più volte su queste strade con mezzi oltre il limite di portata stabilito.
Il 5 dicembre 2007, per tutto l'arco di una mattinata, fin tanto che un utente fece smettere quei trasporti, i camion della portata di 7 metri cubi carichi di terra bagnata e provenienti dallo scavo di un condominio il cui committente era, in veste privata, il sindaco in carica di allora, viaggiarono su e giù per portare quella terra laddove occorreva colmare un riempimemento in seguito al rifacimento del ponte. Nel settembre dell'anno successivo, stessa storia: camion da 7 metri cubi di portata, ovvero gli stessi e dello stesso committente, trasportarono per alcuni giorni la terra transitando su di un altro tratto di strada interpoderale, per portare il carico ad un privato cittadino.
Questa è la premessa. Nello stesso autunno del 2008 si costituisce regolarmente il Consorzio Tuvu per la gestione delle strade interpoderali che comprende i due tratti succitati e scatta per così dire la "coercizione" a versare una quota sociale e le conseguenti richieste di denaro finalizzate a scopi ben precisi e di indubbia necessità.
Io sono favorevole a qualsiasi forma di aggregazione finalizzata al bene comune, ma ho osato sollevare un'obiezione al presidente del consorzio: ho chiesto che alla persona fisica dell'allora sindaco e in quanto sindaco, fosse fatta versare una somma sia per i danni arrecati, sia per aver contravvenuto una norma rispettata da tutti.
Mi rispose che portare in assemblea tale proposta mi avrebbe comportato derisione da parte della gente, che non avvertiva il problema nella gravità in cui l'avvertivo io.
"Benissimo - ho risposto - passo lo stesso e questa volta sono io a non pagare più, oltre a non aderire come socio al Consorzio".
Ho fatto molto per la strada in questione, la gente lo sa, e sono addolorata per la posizione che ho preso, perchè non è nel mio stile di vita. Ma essere presi sempre e comunque per il culo, a lungo andare, stufa.
Voi, al mio posto, come vi sareste comportati?
venerdì 5 febbraio 2010
Campa cavallo che l'erba cresce!

Il"censimento" per coloro che sono interessati all'ADSL è stato indetto alla fine dell'anno appena concluso. Mi chiedo se era il caso di farlo, visto che nel 2010 ci si muove oramai più con la rete che con le automobili... Comunque sia, vale la pena di spendere due parole sull'argomento, visto che questa Italietta se ne sta andando a ramengo sia a livello nazionale, sia a livello locale. In genere, infatti si è MOLTO mal serviti in quanto a linee veloci e bande più o meno larghe, ma è curioso citare esempi di quanto accade in altri paesi: il confronto è sempre costruttivo. Parliamo un pò di Perinaldo, ad esempio... Due anni fa l'amministrazione di Perinaldo ha realizzato con la società MICSO s.r.l. di Pescara un'infrastruttura
mercoledì 27 gennaio 2010
Supplica comunale

L’amministrazione Comunale ha inviato una lettera a tutti i possessori di animali domestici, ed in particolare ai possessori di cani, al fine di chiedere maggiore collaborazione nel mantenere decorosamente tenuto il Centro Storico facendo leva sulla loro nota sensibilità.
La lettera riporta: “Cari concittadini, scrivo questa lettera per chiedere anche il vostro aiuto a porre rimedio ad una situazione che sta diventando difficile da sostenere e tollerare in quanto degrada l’immagine del nostro paese, crea disagio a tutti gli abitanti e visitatori del centro storico oltre ad un danno economico alle casse comunali. Da tempo si è notata la presenza di alcuni cani che, girando liberamente nelle vie e piazze del nucleo storico e nel centro abitato, ne sporcano in maniera indegna e sistematica le pavimentazioni scatenando numerose e giustificate lamentele da parte della cittadinanza e causano problematiche di igiene e salute pubblica. Nell’ottica di voler salvaguardare la pacifica convivenza nell’abitato urbano, con la presente, si invitano tutti i proprietari di cani ad osservare scrupolosamente le buone norme di senso civico ed il dettato dell’ordinanza sindacale n° 6 del 2003 mantenendo i propri animali domestici, in particolare i cani, al guinzaglio e provvedendo alla pronta rimozione delle deiezioni su suolo pubblico. Quanto sopra al fine di salvaguardare i normali principi di buona educazione e rispetto tra cittadini oltre a contribuire a mantenere pacifici rapporti di convivenza nell’abitato. Si ricorda che il mancato rispetto dell’ordinanza sindacale n° 6/2003, qui allegata in copia, è passibile della sanzione pecuniaria prevista dalla stessa. Si ricorda inoltre che la presenza di cani trovati a vagare liberamente su vie e piazze sarà prontamente segnalata all’Asl competente ed al canile comprensoriale che ne effettuerà il prelievo. Copia della presente viene inviata al personale dipendente comunale con il compito di vigilanza. Certi che vorrete comprendere le ragioni di pubblico interesse che hanno spinto l’Amministrazione Comunale ad assumere questo provvedimento si porgono sinceri e cordiali saluti. Il Sindaco Roberta Guglielmi”
Avendo anch'io ho ricevuto la lettera, mi sono permessa di rispondere così:
domenica 24 gennaio 2010
Una cittadina tedesca si lamenta della scarsa pulizia del paese

lunedì 23 novembre 2009
Tempo di olive
mercoledì 16 settembre 2009
Il perchè
Vivendo in un piccolo paese, si sa, la vita scorre senza grandi scossoni o, come dice Lucio Dalla, "poca vita e sempre quella".
Però è anche vero che nel suo scorrere gli abitanti del posto filtrano il loro modo di esserci, tra malcontenti, apatie, festività, impegni lavorativi e sociali e spesso tutto si dissolve nel nulla.
Talvolta vien da pensare: "un giorno scriverò un libro su questo o quell'argomento", ma poi ci si dimentica delle cose o ne decade la motivazione, per cui il blog può supplire a questa funzione, diventanto un taccuino sul quale annotare notizie, riflessioni o accadimenti vari.
Forse un tempo lo si sarebbe potuto chiamare "diario", oggi invece ha assunto questa denominazione, con l'ennesimo inglesismo che si intrufola nella nostra bella lingua.
E allora "U Paise" altro non vuol essere che un contenitore di cronache locali, da condividere con altre persone, visto che il web offre questa opportunità...
Lasciare una traccia di vita locale dietro di sè ha sempre avuto una rilevante importanza: questo è cio che si ripromette questa pagina, confidando nella collaborazione di più persone possibili, siano essi Valebunenchi o non.
Auguriamoci "buon viaggio".
domenica 12 luglio 2009
Vichi e Iolanda

Vichi, toscano e per giunta senese, è stato per oltre quarant'anni il medico condotto del paese: ho sempre pensato che fossimo dei privilegiati a disporre di una simile figura, così umana, così presente, di grande fiducia, competenza e familiarità.



