venerdì 28 marzo 2014

INA MAIRE di Marisa Amalberti De Vincenti

Ieri pomeriggio ci ha improvvisamente lasciati la Signora Marisa Amalberti De Vincenti, istitutrice del Premio di Poesia dialettale Intemelia "U Giacuré". 
L'Associazione culturale A Cria di Vallebona esprime il suo profondo dispiacere per la perdita di una persona che tanto ha dato alla cultura locale e ringrazia Marisa per aver concesso la fiducia all'associazione di continuare il concorso, che nobilita sia A Cria, sia Vallebona.
Il vuoto della sua presenza in Piazza dell'Oratorio la sera della premiazione sarà compensato dall'immenso impegno che Lei ha messo nelle 25 edizioni di poesia dialettale, patrimonio del popolo dell'estremo Ponente Ligure e zone francofone confinanti. 
Buon viaggio, Marisa, e grazie infinite.


Te vegu
inzenuglià in sc’ina tumba
ancura fresca,
 i ögli ciüghi
sensa lagrime,
i lerfi serrai
int’ina müta uraçiun.
E mae zunte
veixin au cö
ti t’assuni forsci
de strense in figliö
tropu prestu cresciüu
e ti çerchi d’apaixà
i marusi d’a disperaçiun
ch’i te sccianca l’arima.
Maire tribulà,
che pe’ ani ti hai çercau
e peae du Scignù
longu u camin du Calvariu;
l’urtima sceringa
a l’ha brüxau a tou cruxe.
Avura, giurnu dopu giurnu,
sensa ina lagrima,
sensa in crìu,
ti cianzi in silençiu
in sc’e grixe çene
de tüte e tou sperançe.


Marisa Amalberti De Vincenti – dialetto di Ventimiglia


UNA MADRE

Ti vedo
inginocchiata su di una tomba
ancora fresca
gli occhi chiusi
senza lacrime,
le labbra chiuse
in una muta preghiera.
Le mani giunte
vicino al cuore
sogni forse
di stringere un bambino
troppo presto cresciuto
e cerchi di calmare
le ondate di disperazione
che ti strappano l’anima.
Madre tormentata,
che per anni hai seguito
le orme del Signore
lungo la strada del Calvario;
l’ultima siringa
ha bruciato la tua croce.
Ora, giorno dopo giorno,
senza una lacrima,
senza un grido,
piangi in silenzio
sulle grigie ceneri
di tutte le tue speranze.

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