De bot n’animo
a talment tanto sé de n’auto
que la suòno
a mountagnes e mar de distonso
e ie, coumo en sentés
lou proufum delicat
d’lou cor,
chamino s’la pouncho déi pè
sus ai cubert, sus ai suégn,
vuoòlo ent’lou sel,
ent’lou fuec des steles
e la jouégn
pianét
stramesurament
coumo,
amese i merse, auro
tebio de
la sero
intro
d’la fenestro
e
abraisso soun amour
e i
respiroun de vita novo
dron de s’enduerme.
Luegn, ma
ensemou.
Cristina Levet - Lingua Provenzale di Coumboscuro
I Classificata al Concorso di Poesia Dialettale Giannino Orengo - Edizione 2014 - Sezione Poesia Monegasca e Provenzale
Motivazione: Con delicatezza descrittiva, l'autrice esprime la potenza dell'amore, che risponde a forti e taciti richiami anche a distanze impensabili. Poesia dal contenuto raffinato, reso impeccabile dalle immagini, che raffigurano il volo di un'anima alla ricerca di un'altra a lei complementare. Come la brezza tra i larici, esse respirano nella nuova vita e nell'abbraccio, prima di addormentarsi. Insieme, anche se lontane.
COME
BREZZA TRA I LARICI
Alle
volte un'anima
ha così
tanto sete di un'altra,
che la la
chiama
a monti e
mari di distanza
e lui,
come se ne sentisse
il
profumo delicato
del
cuore,
cammina
in punta di piedi
sopra i
tetti, sopra i sogni,
vola nel
cielo,
nel fuoco
delle stelle
e la
raggiunge
piano
immensamente
come, tra
i larici, brezza
tiepida
della sera
entra
dalla finestra
ed
abbraccia l'amore suo
e
respirano di nuova vita
prima
d'addormentarsi.
Lontani,
ma insieme.
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