lunedì 25 agosto 2014

COUMO AURO AMESE I MERSE di Cristina Levet


De bot n’animo
a talment tanto sé de n’auto
que la suòno
a mountagnes e mar de distonso
e ie, coumo en sentés
lou proufum delicat
d’lou cor,
chamino s’la pouncho déi pè
sus ai cubert, sus ai suégn,
vuoòlo ent’lou sel,
ent’lou fuec des steles
e la jouégn
pianét
stramesurament
coumo, amese i merse, auro
tebio de la sero
intro d’la fenestro
e abraisso soun amour
e i respiroun de vita novo
dron de s’enduerme.
Luegn, ma ensemou.



Cristina Levet - Lingua Provenzale di Coumboscuro
I Classificata al Concorso di Poesia Dialettale Giannino Orengo - Edizione 2014 - Sezione Poesia Monegasca e Provenzale


Motivazione: Con delicatezza descrittiva, l'autrice esprime la potenza dell'amore, che risponde a forti e taciti richiami anche a distanze impensabili. Poesia dal contenuto raffinato, reso impeccabile dalle immagini, che raffigurano il volo di un'anima alla ricerca di un'altra a lei complementare. Come la brezza tra i larici, esse respirano nella nuova vita e nell'abbraccio, prima di addormentarsi. Insieme, anche se lontane.


COME BREZZA TRA I LARICI

Alle volte un'anima
ha così tanto sete di un'altra,
che la la chiama
a monti e mari di distanza
e lui, come se ne sentisse
il profumo delicato
del cuore,
cammina in punta di piedi
sopra i tetti, sopra i sogni,
vola nel cielo,
nel fuoco delle stelle
e la raggiunge
piano
immensamente
come, tra i larici, brezza
tiepida della sera
entra dalla finestra
ed abbraccia l'amore suo
e respirano di nuova vita
prima d'addormentarsi.
Lontani, ma insieme.

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