giovedì 2 agosto 2018

ӦGLI di Elsa Anfosso


Laghi prufundi
unde i sentimenti i lota
i s’arende, i s’aciàta.
Lanterne assese da in lampu primitivu
ch’i s’ilümina â facia di richi e di poveri.
Futugrafi sensa cumpasciùn,
suta ae vostre parpèle gh’è destésu
ogni istante da vita:
i giurni beli e chéli spési mà
e tütu loche nu avèi cuvéa d’aregurdà.
Vui, che ogni tantu, cu a vostra lenga müta
v’intrumetei a cuntradì e parole,
mandài messagi intriganti
che, inütilmente, avei çercau d’aciatà.
Ӧgli, che v’ustinai a fa u giudisse,
nu stai a criticà, çercai ciütostu,
gardenduve int’u spégliu,
de nu atrüvaghe ina facia amascarà.
Pöi, candu ina man pietusa
a çercherà de dave l’ürtima caressa
nu agiài puira du cübu
che l’arima finalmente liberà
a ve mena cun éla, versu l’eterna Lüxe
unde a l’è nà.



Elsa Anfosso - Dialetto di Vallebona
Premio Comune di Vallebona a U Giacuré 2018 con la seguente motivazione: La poesia è una profonda riflessione sulla funzione degli occhi, da sempre definiti “specchio dell'anima”. Essi esprimono ciò che ognuno di noi sente, prova, pensa. Nel tempo diventano la mappa del nostro vissuto e possono guardare gli altri per giudicare, per comunicare senza parlare o per buttare giù la maschera, fino a quando si chiuderanno per sempre, liberando l'anima nel mondo della luce, da dove è venuta. Preziose osservazioni introspettive.


OCCHI

Laghi profondi
dove i sentimenti lottano
si arrendono, si nascondono.
Lanterne accese da un lampo primitivo
che si illuminano alla faccia di ricchi e poveri.
Fotografi senza compassione,
sotto alle vostre palpebre c’è disteso
ogni istante della vita:
i giorni belli e quelli spesi male
e tutto quello non avete voglia di ricordare.
Voi, che ogni tanto, con la vostra lingua muta
vi intromettete a contraddire le parole,
mandate messaggi intriganti
che, inutilmente, avete cercato di nascondere.
Occhi, che vi ostinate a fare il giudice,
non state a criticare, cercate piuttosto,
guardandovi allo specchio,
di non trovarvi un volto mascherato.
Poi, quando una mano pietosa
cercherà di darvi l’ultima carezza
non abbiate paura del buio
ché l’anima finalmente liberata
vi porta con lei, verso l’eterna Luce
dove è nata.

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