giovedì 19 settembre 2019

BALARÌN di Stefano Albertieri


Bieli racài de ratu
muru de gatu
sgrafignau de sanghe
i te ince de assidenti u balarìn
fendute giastemà
fìn da a matìn
sbutégia ramassa
crövi crövi l'anguscia
scuri scuri e autre mode de fà
in ta cunfüxùn du petassu
i rangugni i se remes-ciàn
e ciü nu se sà
unde sece a bestia
e l'ümanità.



Stefano Albertieri - Dialetto di Vallebona
Premio Pro Loco Vallebona a U Giacuré 2019 – XXXII edizione con la seguente motivazione:
Da un episodio di inconfutabile disgusto, quale può essere il vomito di un gatto sul pianerottolo di casa la mattina appena sveglio, si scatena nell'autore un insieme di stati d'animo rabbiosi. I versi si susseguono senza respiro e senza pause, al fine di provvedere alla rimozione dell'incomodo; soltanto all'ultimo subentra la riflessione: la sequenza rabbiosa porta a chiedersi dov'è il confine tra la parte bestiale e quella umana di ogni essere vivente. Componimento che apre alla questione del concetto di “umanità” in senso lato.


PIANEROTTOLO

Budella vomitate di topo
muso di gatto
graffiato di sangue
ti riempiono di accidenti il pianerottolo
facendoti bestemmiare
fin dal mattino
sobbalza ramazza
copri copri la nausea
rincorri rincorri gli altri modi di fare
nella confusione dello stomaco
i lamenti si mischiano
e più non si sa
dove sia la bestia
e l'umanità.

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