sabato 9 gennaio 2010

E adesso che Ercole non c'è più...

Moto Guzzi Ercolino di Ercole Guglielmi

...che ne sarà del suo Ercolino?
Ercole ci ha improvvisamente lasciati e il suo motocarro, solitamente parcheggiato in Piazza Marconi, dovrà subire una destinazione.
Dopo il restauro della Piazza, era sempre parcheggiato sotto l'ulivo di recente impianto, e la simbiosi era forte, tanto che i turisti provenienti da ogni dove, lo fotografavano incuriositi e rimanevano alquanto stupiti se si diceva loro che era ancora funzionante.
Ma adesso Ercole non c'è più e il motocarro non verrà più utilizzato dai suoi eredi, i quali, in prima battuta, hanno espresso la loro disponibilità ad un eventuale donazione al comune del cimelio, purchè sia destinato a "monumento".
Piazza Marconi ha subito rifacimenti che hanno stravolto il suo assetto di un tempo.
E' opportuno, una volta per tutte, esprimere i pro e i contro di quell'intervento.
Indubbiamente interessante si è rivalato il restauro sute e ouge (sotto le logge), che ha valorizzato la pietra a vista delle volte e il pavimento a tondini di pietra.
La fontana incastonata nel muro di pietra della Via antico frantoio, per quanto abbia introdotto un elemento di notevole modernità rispetto al contesto, è assorbita bene dalla vista.
Gli interventi veri e propri sulla piazza, invece, hanno peccato in diverse direzioni.
Andiamo per ordine:
1) sono stati costruiti nuovi bancheti (gradini) che la maggior parte della gente ha subito definito "loculi", in quanto presentano sagome spezzate affatto in armonia con quelli pre-esistenti, che ripotavano evidenti elementi di rotondità. Osceno aver demolito il banchetu sulle Crote, quello proprio davanti al magazzino di Ercole, che aveva una forma splendida, con quella "pellicola" di bocciardato consumato dagli anni e dai culi che vi si sono seduti, nonchè una misura comodissima a starvi seduti: d'altronde le quote sono andate a farsi benedire, per cui era anche comodo sciacà tùtu.
2) è stato impiantato un ulivo ed è stato posato un vistoso masso di pietra di granito al centro della Piazza che precludono in ogni modo la possibilità di giocare au balùn, una delle più importanti tradizioni del paese che, per quanto sopravviva a fatica, valeva la pena di lasciare l'opportunità del gioco anche solo per una partita dimostrativa di tanto in tanto.
La recente costruzione dello sferisterio di San Biagio ha invogliato dei ragazzi a praticare questo sport; questi però si sentono penalizzati perchè al loro paese non dispongono della piazza per giocare.
3) per coprire un rubinetto da cui attingere l'acqua per lavare il paese, è stato costruito un banchetu apposta, esattamente nel punto in cui si posizionava il giocatore per ricacciare la palla: per un appassionato di quel gioco, ogni volta che lo guarda, è come una coltellata!
Tralascio il commento sullo stile, viste già le disarmonie di cui sopra...
4) la piazza non è illuminata: ma chi ha mai visto un luogo destinato all'aggregazione, soprattutto nei periodi estivi, privo di illuminazione? Il fervore estetico di apporre luci dal basso ha dato un ulteriore prova dell'interesse per la forma e del non considerare affatto la sostanza;
5) nell'intento di rappresentare i quattro elementi naturali, sono state messe due pale eoliche, ma un piccolo borgo come il nostro aveva bisogno di andare a cercare significati universali? non era meglio se si fosse cercato di rispondere ad una simbologia locale, rispettando anzitutto le sue tradizioni e le sue esigenze?
E' stato messo un ulivo e poi significati cosmici... L'ulivo, a Vallebona, paese in passato povero di acqua e vicino al mare, era considerato l'albero della fame, perchè la mosca faceva ogni anno strage di raccolti... Molte persone avevano vissuto l'esperienza della caduta dall'albero, compromettendo per sempre la loro salute e qualcuno ci ha rimesso pure la vita.
Con l'avvento della floricoltura gli scrupoli al taglio delle piante è stato minimo se non addirittura nullo. Si può poetare all'infinito, se si vuole, ma la realtà ha delle risposte talmente chiare che è ingenuo non leggerle!
6) nonostante in fase di progettazione qualcuno avesse sollevato il problema che pavimentare con tondini di pietra il tratto di piazza antistante la chiesa creasse un notevole disagio per i disabili e per gli anziani, è stato risposto che modificare quella progettazione sarebbe stato antiestetico!
7) la zona fògu du bambìn: le pietre che circondano per due terzi il cerchio dove si accende il fuoco nel periodo natalizio, impediscono l'avvicinarsi della gente al falò. Stare al di qua del cordolo si sente poco calore e la separazione dal fuoco, oltrepassarle si è troppo vicino. La gente è sempre stata attorno al fuoco a 360 gradi, ora quello spazio è ridotto ad un terzo, così come si è ridotto lo spazio per accatastare la legna, per cui anche questa tradizione è stata penalizzata...
E non dico altro.
Solo un'ultima cosa: esiste tanta di quella bellezza nell'invisibile che cercarla ostinatamente nell'esteriorità è sterile, superficiale e stupido.
Oppure che si faccia in modo che sia "vera bellezza estetica" e non pasticci.
"Gli specchi per le allodole inutilmente a terra balenano ormai..."

6 commenti:

cinema&libri ha detto...

mi pare vi sia molta ' carne al fuoco'per 'coinvolgere' il maggior numero di tuoi concittadini cui spetterebbe un giudizio 'definitivo' su provvedimenti che li riguardano così direttamente. Beh una bella serie di assemblee, punto per punto, magari in piazza sarebbe una cosa molto apprezzabile e meritoria. Circa Ercolino, spiace la morte del padrone, va 'salvato': secondo me è sicuramente un 'pezzo' che sarà cercato da collezionisti. Museo dell' agricoltura ligure ??

giarevel ha detto...

Pia, che bello questo progetto di raccontare un paese, mettere i suoi carugi in rete, ricordare i personaggi che li abitano, dire come lo si vorrebbe e come era. Qualcuno l'ha fatto in poesia, qualcuno al cinema, il tuo sito è un po' una Spoon river, una Meglio Gioventù nel web

maura ha detto...

circa l'ercolino ho bisogno di aiuto!malgrado i miei sforzi per cercare qualcuno che lo metta a posto,non sono riuscita a trovare nessuno che lo ripari e comunque da parte del comune mi è stato chiesto di toglierlo da dove si trova tutt'ora perchè infastidisce..... non ci sono parole.....

pia ha detto...

Maura si possono fare due ipotesi: una trovare qualcuno che lo rimetta a posto (e in questo senso ti potrei suggerire un paio di persone), l'altra è quella di chiedere al comune di individuare un posto dove posizionarlo fissato, (tipo la macina del frantoio nell'ortetto), a mo' di monumento al lavoro. Ne parliamo...

michele ha detto...

con molto ritardo...trovo un blog sulla mia Vallebona.
un abbraccio a Maura,sono Michele (ti ricordi di Lucia la parrucchiera ? ).
Da piccolo quello era il (mio) motocarro !!!quanto tempo..........
Pia,ottimo lavoro,non mollare !!!

pia ha detto...

Michele Michele! il fratello di Silvana! Ma io oggi ho pensato e parlato con mia mamma della zia Lucia! Che piacere ritrovarsi... Questo blog è un pò la mia valvola di sfogo per quanto riguarda la vita locale... Poi ne ho un altro, www.pia-goodvalley.blogspot.com sul quale scrivo più spesso... Se vuoi vedere qualche foto di Vallebona vai su www.acria.beepworld.it
Come sta Silvana? Se vuoi scrivermi via mail, il mio indirizzo è: vialepia@alice.it
Michele... ma quanti anni hai?!?