Sute e ouge (sotto le logge)
Nonostante l'invito a proporre delle idee, rivolto soprattutto alla gente del posto, mi ritrovo ad essere "sola" nell'intento di inventare qualcosa che dia una spinta a questo paese-museo.
In un primo tempo ne elaborai una abbastanza insolita, in seguito un'altra più aderente alla locale realtà. Tuttavia ritengo che sia giunto il momemto di esprimerle.
Avevo premesso che in questo paese sono stati investiti molti soldi pubblici per "abbellirlo", ma non vi è stata nessuna iniziativa che abbia dato un impulso economico, anzi, i pochi esercizi esistenti hanno chiuso i battenti o ridotto notevolmente la loro attività.
Ci sono due tipi di locali vuoti, a Vallebona: le aule della ex scuola elementare e le ex stalle o cantine o magazzeni per la lavorazione dei fiori. La mia idea era quella di istituire una scuola di "lavorazione artigianale dell'oro", proponendo ad almeno un insegnante di trasferirsi temporaneamente in loco ed esercitare la sua professione direttamente sul territorio.
L'immobiliare e il mobiliare sono in crisi, l'oro è un bene rifugio. Ci sono parecchi ragazzi che nutrono perplessità sul loro futuro e innumerevoli locali in attesa di un destinazione.
Creando un'attività da sviluppare sul posto, ne può conseguire la nascita di altre di natura diversa, che permetterebbero un pullulare di iniziative. Pubblicizzarne l'esistenza, al giorno d'oggi, con gli strumenti che ci sono e per un paese a posizionato a metà strada tra Sanremo e la Francia e a tre chilometri dalla costa, non dovrebbe essere un grosso problema.
E questa era la prima idea.
La seconda è fondare una scuola "seria" per insegnare a fare i muri a secco.
Ho messo in evidenza "seria" perchè, al di là della tecnica che giustamente sta alla base di questa operazione, esiste una necessaria cultura riguardante la conoscenza e la provenienza della pietra, gli stili di lavorazione e una scelta ben precisa di questi ultimi onde evitare lo scandalo che negli ultimi decenni ha visto la luce attraverso lavorazioni e tipi di pietre usate in balìa della più incontrollata fantasia di ognuno, senza canoni prestabiliti a cui attenersi, onde evitare oscene miscellanee...
Tutto nasce dalle idee, per quanto, in prima battuta, possano sembrare astruse. L'attenzione e la formazione di gruppi di persone vocati alla stessa causa può portare lontano, anche se i percorsi possono rivelarsi difficili e incerti.
Volere è potere e le generazioni future non possono prescindere dai sacrifici di quelle che le hanno precedute.
Riflettiamoci.
P.S.: I contatti che ho preso nel frattempo con Scuole di arte orafa hanno dato risposte positive all'iniziativa.
In un primo tempo ne elaborai una abbastanza insolita, in seguito un'altra più aderente alla locale realtà. Tuttavia ritengo che sia giunto il momemto di esprimerle.
Avevo premesso che in questo paese sono stati investiti molti soldi pubblici per "abbellirlo", ma non vi è stata nessuna iniziativa che abbia dato un impulso economico, anzi, i pochi esercizi esistenti hanno chiuso i battenti o ridotto notevolmente la loro attività.
Ci sono due tipi di locali vuoti, a Vallebona: le aule della ex scuola elementare e le ex stalle o cantine o magazzeni per la lavorazione dei fiori. La mia idea era quella di istituire una scuola di "lavorazione artigianale dell'oro", proponendo ad almeno un insegnante di trasferirsi temporaneamente in loco ed esercitare la sua professione direttamente sul territorio.
L'immobiliare e il mobiliare sono in crisi, l'oro è un bene rifugio. Ci sono parecchi ragazzi che nutrono perplessità sul loro futuro e innumerevoli locali in attesa di un destinazione.
Creando un'attività da sviluppare sul posto, ne può conseguire la nascita di altre di natura diversa, che permetterebbero un pullulare di iniziative. Pubblicizzarne l'esistenza, al giorno d'oggi, con gli strumenti che ci sono e per un paese a posizionato a metà strada tra Sanremo e la Francia e a tre chilometri dalla costa, non dovrebbe essere un grosso problema.
E questa era la prima idea.
La seconda è fondare una scuola "seria" per insegnare a fare i muri a secco.
Ho messo in evidenza "seria" perchè, al di là della tecnica che giustamente sta alla base di questa operazione, esiste una necessaria cultura riguardante la conoscenza e la provenienza della pietra, gli stili di lavorazione e una scelta ben precisa di questi ultimi onde evitare lo scandalo che negli ultimi decenni ha visto la luce attraverso lavorazioni e tipi di pietre usate in balìa della più incontrollata fantasia di ognuno, senza canoni prestabiliti a cui attenersi, onde evitare oscene miscellanee...
Tutto nasce dalle idee, per quanto, in prima battuta, possano sembrare astruse. L'attenzione e la formazione di gruppi di persone vocati alla stessa causa può portare lontano, anche se i percorsi possono rivelarsi difficili e incerti.
Volere è potere e le generazioni future non possono prescindere dai sacrifici di quelle che le hanno precedute.
Riflettiamoci.
P.S.: I contatti che ho preso nel frattempo con Scuole di arte orafa hanno dato risposte positive all'iniziativa.
3 commenti:
Belle idee, Pia.
Se - mi/vi auguro - partisse l'idea del laboratorio orafo ho un buona confidenza con un addetto del settore orafo di una ditta di Sanremo (non con il titolare, ma con il factotum che forse è ancora più importante): tienimi informato.
Per la seconda iniziativa invece ....... ci metto volentieri "la palestra", ovvero le fasce con muri a secco da rifare o risistemare!!
Ciao! marlor
Interessante partenza.
Direi che sarebbe anche interessante l'idea di istituire una "scuola degli antichi mestieri" .
Il progetto non è impossibile, anche se bisogna lavorarci intensamente.
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