Laghi prufundi
unde i sentimenti i lota
i s’arende, i s’aciàta.
Lanterne assese da in lampu
primitivu
ch’i s’ilümina â facia di
richi e di poveri.
Futugrafi sensa cumpasciùn,
suta ae vostre parpèle gh’è
destésu
ogni istante da vita:
i giurni beli e chéli spési
mà
e tütu loche nu avèi cuvéa
d’aregurdà.
Vui, che ogni tantu, cu a
vostra lenga müta
v’intrumetei a cuntradì e
parole,
mandài messagi intriganti
che, inütilmente, avei
çercau d’aciatà.
Ӧgli, che v’ustinai a fa u giudisse,
nu stai a criticà, çercai
ciütostu,
gardenduve int’u spégliu,
de nu atrüvaghe ina facia
amascarà.
Pöi, candu ina man pietusa
a çercherà de dave l’ürtima
caressa
nu agiài puira du cübu
che l’arima finalmente
liberà
a ve mena cun éla, versu
l’eterna Lüxe
unde a l’è nà.
Elsa Anfosso - Dialetto di
Vallebona
Premio Comune di Vallebona a U Giacuré 2018 con la seguente motivazione: La
poesia è una profonda riflessione sulla funzione degli occhi, da sempre
definiti “specchio dell'anima”. Essi esprimono ciò che ognuno di noi sente,
prova, pensa. Nel tempo diventano la mappa del nostro vissuto e possono
guardare gli altri per giudicare, per comunicare senza parlare o per buttare
giù la maschera, fino a quando si chiuderanno per sempre, liberando l'anima nel
mondo della luce, da dove è venuta. Preziose osservazioni introspettive.
OCCHI
Laghi profondi
dove i sentimenti lottano
si arrendono, si nascondono.
Lanterne accese da un lampo
primitivo
che si illuminano alla
faccia di ricchi e poveri.
Fotografi senza compassione,
sotto alle vostre palpebre
c’è disteso
ogni istante della vita:
i giorni belli e quelli
spesi male
e tutto quello non avete
voglia di ricordare.
Voi, che ogni tanto, con la
vostra lingua muta
vi intromettete a
contraddire le parole,
mandate messaggi intriganti
che, inutilmente, avete
cercato di nascondere.
Occhi, che vi ostinate a
fare il giudice,
non state a criticare,
cercate piuttosto,
guardandovi allo specchio,
di non trovarvi un volto
mascherato.
Poi, quando una mano pietosa
cercherà di darvi l’ultima
carezza
non abbiate paura del buio
ché l’anima finalmente
liberata
vi porta con lei, verso
l’eterna Luce
dove è nata.
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