Au Pignatun*, in giurnu, in ingleixina
Gh’a vistu pià in purpu: a l’è arestà;
Lunghendu u colu, cume ina bibina,
Gh’a fau: - «Cos’esser quello?» - «Chesto qua
E’
un pulpito, arrancato da una zina» -
-
«Lui mordere?» - «Maché, è il pescio, sa,
Più
babulo che c’è nella marina;
Si
prende come gnente; solo fa
Segrea,
per le navete atacaresse.
Perché
più non boleghi, poi ci vesse
A
la capela darci un ciavirone» -
-
«Crazie, ma non capito spiecazione» -
-
«Non capito, perché non ci ha la mano
Voscià
con il parlare talïano»
Vincenzo
Jacono – Dialetto di Sanremo
IL PIGNATUN E L’INGLESINA
Al Pignatun*, un giorno, un
inglesina
Gli vide prendere un polpo:
restò stupita;
Allungando il collo, come
una tacchina,
Gli dice: - «Cos’esser quello?» - «Questo qua
E’
un polpo, strappato da un anfratto» -
-
«Lui mordere?» - «Macché, è il pese, sa,
Più
stupido che c’è nel mare;
Si
prende come niente, solo fa
Ribrezzo,
per i tentacoli attaccaticci
Perché
più non si muova, poi ci occorre
Capovolgergli
la testa» -
-
«Crazie, ma non capito spiecazione» -
-
«Non ha capito, perché non ha la mano
Vossignoria
con il parlare l’italiano» -
*I Pignatui, i Mazei e i Barabia erano i tipici pescatori di professione, sanremaschi.
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